Funerale dei ragazzi
Se cerchiamo la parola “tempo” nel sul dizionario della lingua italiana, troveremo la seguente dicitura: “nozione che organizza la mobile continuità di stati in cui si identificano le vicende umane e naturali, ricollegandola a un’idea di successione o di evoluzione: il fluire, lo scorrere del tempo…”
In effetti qui da noi in Istituto, si succedono attività, progettazione, assistenza, riordino…. Talvolta il tempo scorre veloce, quasi sembra sfuggirci…ma c’è un momento invece in cui il tempo sembra fermarsi ed è a celebrazione della Santa Messa.
La Santa Messa ai tempi del COVID è una Messa diversa: una Messa, con pochi partecipanti, una Messa in cui siamo distanti l’uno dall’altro ma solo fisicamente. È una Messa molto bella dove i nostri ragazzi sono i PROTAGONISTI, dove commentano il Vangelo e recitano preghiere. Sicuramente la Messa più ricca di significati è stata quella del due novembre, giorno della commemorazione dei defunti. Don Selva ha iniziato chiedendo ai ragazzi a chi volessero offrire la messa: Laura alla sua mamma e al suo babbo, Fabrizio ad una sua zia, Nenad alla sua mamma…..Anche noi operatori siamo stati coinvolti e poi Don Selva con parole piene di commozione ha ricordato i ragazzi, nostri amici, fratelli dell’Istituto che ci hanno lasciato. Nell’ultimo anno Guido, Costantino, Daniele, Andrea e Oriano. Durante la sua Omelia Don Selva, come sempre ci ha fatto riflettere e, in questa giornata particolare, ci ha fatto sentire meno soli. Ci ha ricordato che i nostri affetti sono sempre con noi e vivono nel nostro cuore ma soprattutto che quello che oggi noi siamo lo dobbiamo a chi ci ha formato, insegnato, consigliato, guidato talvolta con durezza altre volte con una carezza e quindi è nostro dovere ricordare i nostri cari oggi e sempre impegnandoci a fare del nostro meglio per renderli fieri. Nell’ascoltare le sue parole è stato difficile trattenere l’emozione ed in questo la mascherina ci ha aiutato, ma abbiamo potuto intravedere il luccichio delle lacrime in ognuno di noi.
Vi chiederete perché vi racconto tutto questo. Il motivo è molto semplice ed è il voler condividere il mondo meraviglioso del nostro Istituto dove i ragazzi non sono solo disabilità ma anche memoria, compassione, riconoscenza ed emozione. Un mondo in cui c’è TEMPO per l’emozione, la riflessione, la delicatezza e la poesia…
Grazie Don Selva.
Grazia LAVACCA